Il cammino degli azzurrini si interrompe ai gironi
La descrizione dei fatti, qualunque scelta stilistica si faccia o indipendentemente dal punto di vista, non cambia la sostanza. L’Italia Under 21 ha salutato gli Europei dei categoria uscendo ai gironi. Un destino che è frutto anche di un cammino in cui si è raccolto molto meno di quanto si sarebbe meritato, ma questa non può ovviamente essere una scusante. Non c’è da prendersela con un gruppo di ragazzi validi, ma tornare a mettere in evidenza come le nazionali italiane fatichino a capitalizzare la propria forza anche quando il talento sembra esserci. L’ottimo cammino dell’Italia Under 20 ai Mondiali è stato quasi un’anomalia rispetto all’andazzo degli ultimi anni, con particolare riferimento ad una Nazionale maggiore che ha saltato due mondiali consecutivi. Un’onta che non si era mai vista nella gloriosa storia azzurra.
Non è, inoltre, un caso che l’ultima grande Nazionale, quella del 2006, sia stata frutto di un gruppo che ha saputo consolidarsi in giovane età con più titoli Under 21 conquistati sotto la gestione di Cesare Maldini sotto la cui guida erano cresciuti in azzurro calciatori come Buffon, Cannavaro, Nesta, Zambrotta, Pirlo, Del Piero, Totti, Inzaghi, Vieri. Solo per citare tanti campioni che già dalle nazionali giovani avevano imparato a conoscersi, dimostravano da subito di avere mentalità vincente e arrivavano poi a formare gruppi consolidati.
Tra il 1992 ed il 2004 l’Italia vinse l’Europeo Under 21 addirittura cinque volte su sette (considerando anche i due conquistati con Tardelli e Gentile in panchina). Nell’ultimo titolo si consacrarono, ad esempio, calciatori come Amelia, Gilardino e De Rossi che si giocarono i mondiali tedeschi come giovani all’interno di un gruppo che si era consolidato a partire dalle nazionali giovanili