Il calcio piange Fabio Cudicini, storico portiere e simbolo di un’epoca gloriosa, scomparso ieri all’età di 89 anni. Solo due giorni dopo il trionfo in Supercoppa, il Milan perde una delle sue leggende, ricordata per i grandi successi conquistati tra il 1967 e il 1972.
Con il Milan, infatti, Cudicini ha vinto tutto: dalla Coppa dei Campioni alla Coppa Intercontinentale, passando per lo scudetto, la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia. Soprannominato il “Ragno Nero” per l’uniforme scura e per le sue straordinarie doti tra i pali, il portiere triestino ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del club.
Prima di approdare al Milan, la sua carriera si era sviluppata tra Udinese e Roma. Proprio nella Capitale, dove militò per otto stagioni dal 1958 al 1966, si guadagnò il soprannome di “Pennellone”, un omaggio alla sua imponente statura. Con la Roma, Cudicini vinse una Coppa delle Fiere e una Coppa Italia, dimostrando una solidità che gli avrebbe poi aperto le porte del Milan.
Nereo Rocco volle fortemente il portiere triestino in rossonero, nonostante lo scetticismo di molti che lo consideravano in declino. Eppure, fu proprio con il Milan che Fabio Cudicini visse i suoi anni migliori, diventando un simbolo di affidabilità e determinazione. Celebre la definizione di “Black Spider”, attribuitagli dalla stampa britannica dopo due eccezionali prestazioni a Glasgow e Manchester.
Nel ricordarlo, il Milan ha dedicato un commovente messaggio sui social: “La tela del Ragno sul nostro Cuore rossonero. Per sempre. È scomparso Fabio Cudicini, campione di tutto con il Milan, grande portiere e grande persona. Le condoglianze di tutti i rossoneri al figlio Carlo e a tutta la famiglia. Ciao Fabio”.
Oltre ai suoi successi, Cudicini è noto per un record di imbattibilità a San Siro: 1132 minuti senza subire gol, una cifra che resiste ancora oggi. Nonostante le sue qualità, il portiere non giocò mai in Nazionale, trovandosi chiuso dalla concorrenza di Ricky Albertosi e Dino Zoff. Tuttavia, fu convocato come riserva durante le qualificazioni ai Mondiali del 1970.
La sua è stata una dinastia calcistica: il padre Guglielmo, detto “Mino”, era un difensore che militò nella Triestina e il figlio Carlo, anch’egli portiere, trovò successo in Inghilterra con Chelsea e Tottenham.
Con la scomparsa di Fabio Cudicini, ammesso nella Hall of Fame di Roma e Milan, il calcio italiano subisce un altro duro colpo. Solo pochi giorni fa, il mondo sportivo aveva detto addio ad Aldo Agroppi e, nella giornata di ieri, anche al celebre giornalista Rino Tommasi, figura iconica del tennis e della boxe.