Un Napoli trasformato, rigenerato nella sofferenza e guidato dalla disciplina di Antonio Conte, si trova ora a un soffio dal quarto scudetto della sua storia. La sfida decisiva sarà stasera, contro un Cagliari già salvo, e potrebbe spalancare le porte della gloria agli azzurri.
Per riuscirci basteranno i tre punti, senza dover fare particolari calcoli, per consegnare al club un titolo tanto atteso quanto storico, frutto di una gestione pragmatica e rigorosa, vicina nell’effetto ma lontana dagli standard estetici dello scudetto vinto con Spalletti in panchina.
Conte ha dovuto reinventare l’intero impianto tattico dopo gli addii di Osimhen e Kvaratskhelia. Privato del suo duo offensivo principale, il tecnico leccese ha spostato il baricentro della squadra sulla solidità difensiva e sull’efficienza del centrocampo, trovando in Anguissa e McTominay due goleador inaspettati ma decisivi.
Con ben 17 reti in due, i due centrocampisti hanno rappresentato l’arma segreta di una squadra che ha saputo vincere anche e soprattutto nei momenti di emergenza.
Non è un mistero che il cuore pulsante del nuovo Napoli sia la difesa, imperniata sul carisma di Buongiorno, giocatore simbolo di un reparto che ha subito meno di 30 gol in tutto il campionato. Un muro che ha reso la squadra impenetrabile e competitiva, anche nei momenti più delicati.
Realismo, cinismo e rigore tattico hanno sostituito la spettacolarità dell’era Spalletti. Eppure, Conte è riuscito a far rendere al massimo ogni risorsa a disposizione, spremendo energia, intensità e punti anche nelle sfide più complicate.
Dall’altra parte c’è l’Inter, che ha perso terreno per colpa di una stagione programmata per il massimo risultato su tre competizioni.
Le energie fisiche e mentali consumate nelle coppe hanno portato a troppe distrazioni, troppi pareggi buttati negli ultimi minuti che hanno annullato la superiorità di una rosa più profonda e attrezzata di quella del Napoli, ma incapace di mantenere alta la concentrazione nell’arco dell’intera stagione.
Ora Inzaghi si trova a preparare la finale di Champions, ma non può permettersi di snobbare l’ultimo impegno in campionato.
Nonostante si parli di un turnover massiccio per la sfida contro il Como, l’Inter deve cogliere l’opportunità qualora si dovesse presentare: non sfruttare un regalo del Napoli sarebbe infatti delittuoso, considerando il solo punto di margine degli azzurri.
I nerazzurri, quindi, non potranno far altro che assicurarsi la vittoria, per poi attaccarsi alle radio in attesa di un eventuale miracolo del Cagliari al Maradona.
Conte, che potrebbe chiudere la sua avventura napoletana con questo trionfo, è consapevole di essere a pochi passi dal traguardo. Non sarà una cavalcata trionfale come quella spallettiana, ma è comunque un’impresa destinata a rimanere scolpita negli annali.
Quello di oggi potrebbe inoltre essere il primo scudetto conquistato da un allenatore del Sud alla guida di una squadra del Sud, un’altra soddisfazione di cui il tecnico leccese potrà andar fiero.
Considerate le sirene del calciomercato, che incessantemente segnalano un forte interesse della Juventus nel riavere tra propri ranghi Antonio Conte, quello di stasera sarà con ogni probabilità il regalo d’addio del tecnico al presidente De Laurentiis, che compirà 76 anni proprio nella giornata di domani.
Napoli, pronta a esplodere in festa, trattiene il fiato. I tifosi riempiranno lo stadio e le strade, pronti a ritirare fuori gli arredi rimasti intatti dalla festa di due anni fa.