Italiane in Europa: pareggio pirotecnico tra Barça e Inter, la Viola perde di misura con il Betis

Succede di tutto al Montjuic: l’alieno Yamal risponde alla doppietta di Dumfries, i viola perdono ma contengono i danni al Villamarín di Siviglia

Champions League | Barcellona-Inter  3-3

Un inizio da incubo per il Barcellona e una risposta da grande squadra. La semifinale d’andata di Champions League tra i blaugrana e l’Inter regala emozioni in ogni minuto della sua durata.

Al Montjuic, i nerazzurri partono con il piede sull’acceleratore: dopo appena trenta secondi Marcus Thuram porta in vantaggio l’Inter con un colpo di tacco spettacolare, sfruttando una marcatura un po’ leggera della retroguardia catalana.

Poco dopo, al 21’, Denzel Dumfries raddoppia con una splendida semirovesciata sugli sviluppi di un corner, confermando l’efficacia dei nerazzurri nei piazzati e il forte mismatch fisico tra le due compagini.

Il Barcellona, però, è lontanissimo dall’essersi arreso. I ragazzi di Flick trovano subito la forza di reagire, trascinati da Lamine Yamal, autore di un gol da fuoriclasse al 24’.

Il diciassettenne spagnolo, dopo una serpentina tra le maglie nerazzurre, scaglia un colpo di interno che bacia il palo e si insacca alle spalle di un incolpevole Sommer.

Al 38’ il Barcellona rimette le cose a posto, siglando il 2-2 con un’azione corale orchestrata da Raphinha e finalizzata con freddezza da Ferrán Torres, sostituto dell’infortunato Lewandowski.

Il primo tempo si chiude con il Barça in spinta, alla ricerca del 3-2, ma i nerazzurri si difendono bene e lasciano solo altre due occasioni ai blaugrana tra cui una traversa colpita dall’immarcabile Yamal e una super parata di Sommer su Dani Olmo.

 

 

La ripresa non si apre coi migliori auspici per l’Inter, Lautaro Martinez infatti è costretto ad uscire per infortunio, sostituito da Taremi, mentre i padroni di casa rinforzano una difesa ballerina inserendo Araujo.

Nonostante il forfait del suo capitano, l’Inter non si scoraggia e colpisce ancora al 63’, di nuovo con Dumfries, stavolta di testa. Il gol del 2-3 dà nuova linfa ai nerazzurri, che sembrano pronti a gestire il vantaggio.

Tuttavia, il Barcellona trova immediatamente il pari, stavolta su palla inattiva. Dopo un’azione confusa in area su corner, una conclusione potentissima di Raphinha colpisce la traversa, rimbalza sulla schiena di uno sfortunato Sommer ed entra in rete, firmando il definitivo 3-3.

Anche il finale è accesissimo, tra gol annullati e legni colpiti. L’Inter, infatti, sigla anche il quarto gol con Mkhitaryan, ma il Var segnala un fuorigioco millimetrico in partenza.

Negli ultimi minuti, Yamal colpisce un’altra traversa, mentre Sommer deve superarsi su un sinistro velenoso di Raphinha. Il triplice fischio chiude una gara pazzesca senza esclusione di colpi, che lascia però ogni discorso aperto in vista del ritorno. Stavolta però i nerazzurri potranno contare sulla spinta di un San Siro che si preannuncia gremito, sperando che la bolgia del pubblico italiano basti a contenere i talentuosissimi ragazzi di Flick.

 

Conference League | Betis Siviglia-Fiorentina  2-1

Il match inizia nel peggiore dei modi per la squadra di Palladino, perché al 6′ il Benito Villamarin fa già festa: Bakambu va via di fisico a Comuzzo e mette dentro per Ezzalzouli, che colpisce da pochi passi rischiando tantissimo, visto che la palla centra la traversa, rimbalza poco oltre la linea e poi esce.

Dopo un lungo controllo al Var, il direttore di gara non riscontra irregolarità, assegnando il gol e facendo esplodere di gioia i tifosi del Betis.

Poco dopo Isco si divora il raddoppio, ma la Viola perde Cataldi, costretto a uscire per un infortunio muscolare: al suo posto entra Adli.

Gli andalusi sfiorano il 2-0 prima dell’intervallo con il colpo di testa di Bartra che viene parato da un incredibile De Gea, come sempre super reattivo.

Si chiude così un primo tempo in cui i viola bussano alla porta del Betis soltanto con Mandragora, che sbaglia incredibilmente mettendo a lato su un cross molto invitante pennellato da Fagioli.

 

 

A inizio ripresa, Palladino rompe gli indugi e inserisce il rientrante Kean per uno spento Beltran. La Fiorentina esce meglio dai blocchi e conduce il gioco, ma non si rende quasi mai pericolosa e al 64′ arriva la doccia fredda, cioè il raddoppio: Antony riceve da Lo Celso e si fa murare col sinistro, ma quando ci riprova di destro la mette sotto l’incrocio.

Il gol scatena i biancoverdi e il Villamarin, mentre la Viola fatica a contenere le incursioni degli spagnoli. Poco dopo Fornals fallisce clamorosamente solo davanti a De Gea dopo lo splendido assist di Bakambu. Nel momento più difficile, però, Ranieri accorcia le distanze su assist di un favoloso Gosens: 2-1 e partita riaperta.

L’ex Inter poi va vicinissimo con un’incornata al 2-2 da calcio d’angolo, mentre Bartra bissa l’errore di testa del primo tempo e non trova il tris.

Nel recupero, Folorunsho rischia con un intervento duro in area, ma non viene punito col rigore, subito dopo Oliver fischia la fine.

Il Betis ha quindi due risultati su tre per volare in finale, ma la Fiorentina può contare sul fattore stadio, con il Franchi pronto ad alzare i decibel per sostenere gli attacchi dei viola.

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