Ieri ha compiuto 60 anni il prodotto più completo di quell’ambizioso laboratorio di calcio targato U.R.S.S.-Lobanovskiy: Oleksiy Oleksandrovich Mykhaylychenko fu uno dei pochissimi sovietici, fuoriusciti da quella realtà, capaci di avere successo in altri club europei.

Nato a Kyiv il 30 marzo 1963, Mykhaylychenko faceva parte – neanche a dirlo – della Dynamo Kyiv del colonnello Valeriy Lobanovskyi. Un centrocampista che descriveremmo oggi come universale, dotato di fisico, corsa, intelligenza tattica, buona predisposizione agli inserimenti e tecnica tutt’altro che disprezzabile, conclusione dalla distanza e visione di gioco. Il biondo Oleksiy, che nell’epoca sovietica era conosciuto come Alexei Mikhailichenko, vinse l’oro olimpico a Seul nel 1988 e lo stesso anno fu tra i punti fermi della Nazionale all’Europeo in Germania Ovest che sbatté fuori l’Italia di Vicini in semifinale. All’ultimo atto, trionfo dell’Olanda di Gullit e van Basten. In quell’anno, arrivò 4° nella classifica del Pallone d’Oro. Eppure, agli inizi della militanza a Kyiv, trovava poco spazio tanto che per poco non passò alla Dinamo Mosca. L’infortunio di un compagno cambiò lo scenario e la sua carriera.

Con la maglia dell’Unione Sovietica

Un infortunio alla spalla lo privò della successiva vetrina di Italia ’90, rassegna che avrebbe visto l’U.R.S.S. in campo per l’ultima volta con tale denominazione. Dopo il Mondiale approdò proprio in Serie A, ingaggiato con accordo triennale dalla Sampdoria per 6 miliardi e mezzo di lire. In quell’esperienza, nonostante inciampi fisici, linguistici e di ambientamento, diede una mano al sogno tricolore dei doriani. Quella 1990-91 fu l’unica sua annata nel calcio nostrano, in verità alquanto appannata rispetto alle credenziali che ne precedettero l’arrivo, con 3 reti in 24 presenze.

Nell’estate ’90, con Roberto Mancini e Gianluca Vialli nella Samp

Dopo la parentesi genovese approdò in Scozia ai Rangers, per vincere ancora: 5 campionati consecutivi, una Coppa di Scozia e 2 Coppe di Lega. Al termine della prima stagione a Glasgow divenne il primo calciatore capace di vincere 3 campionati di fila in Paesi diversi. Nel 1996, a 33 anni, l’addio al calcio. Ha vestito la casacca di 3 Nazionali. U.R.S.S. (36 presenze e 9 reti), C.S.I. (5 match, compresa la fase finale di Euro ’92) e infine Ucraina (2 partite). Appesi gli scarpini al chiodo, è stato introdotto alla nuova avventura in panchina dallo storico mentore Lobanovskyi. 5 anni come suo assistente alla Dynamo Kyiv, prima di prenderne il posto dopo la morte nel 2002.

Oggi

In seguito ha raggiunto ottimi risultati con l’Ucraina Under 21, arrivando in finale all’Europeo 2006. Il passo verso la rappresentativa maggiore è stato pressoché naturale. La mancata qualificazione al Mondiale in Sudafrica chiuse la sua avventura per rientrare al club della sua vita. Dopo aver rivestito alcuni ruoli dirigenziali, Mykhaylychenko è tuttora il direttore sportivo della Dynamo.

Fabio Ornano

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