Il 1° maggio 1994 moriva il campione di Formula Uno Ayrton Senna: il suo rapporto con il calcio, il suo club preferito e non solo.
Il 1° maggio 1994, all’uscita della maledetta curva del Tamburello sul circuito automobilistico di Imola, avvenne l’incidente fatale al pilota brasiliano Ayrton Senna, Il campione brasiliano tre volte iridato a quella gara non avrebbe nemmeno voluto partecipare, come ricostruzioni successive hanno reso noto. In quello stesso weekend, poche ore prima, morì in prova il collega austriaco Roland Ratzenberger e Senna assistette in diretta alla tragedia, osservandola da un monitor ai box. Un dramma che lo scosse profondamente.
Il pilota di San Paolo, tra i protagonisti più iconici nella storia degli sport motoristici, colpì con la sua scomparsa milioni di persone gettando un Paese nella tristezza. Oggi, 1° maggio 2024, sono trascorsi esattamente 30 anni da quella mesta domenica. Forse non tutti sanno che il grande Ayrton era – nel mezzo delle sue tante passioni – pure tifoso del Corinthians. La torcida del club bianconero, nella sua città natale, lo osannava e gli tributò sempre manifestazioni di affetto e rispetto. Così come accadde poche settimane dopo la sua scomparsa, nei festeggiamenti del Brasile campione del mondo a Pasadena: iconico lo striscione nella foto di gruppo dei verdeoro, dedicato al grande Ayrton.
Non solo: in seguito, il pilota era stato al centro di una curiosa operazione di marketing in Portogallo. Il presidente del Belenenses, Miguel Pardal, lo convinse a diventare socio del club poco dopo la conquista del primo Mondiale di Formula Uno nel 1988. Le cronache dell’epoca e successive raccontano che, ogni qualvolta si recasse in Portogallo, fosse una presenza fissa alle partite interne della squadra all’Estadio do Restelo.
Fabio Ornano