Il numero uno cambia ruolo dopo la fine della carriera da calciatore

Chi ha frequentato gli stadi di Serie A tra la fine degli anni ’90 e i primi vent’anni del nuovo secolo ha un ricordo chiaro: quasi sempre Gigi Buffon veniva applaudito. Gli unici ad estraniarsi da questa cosa erano soprattutto i rivali più acerrimi della Juventus. Altrove, però, era il numero uno di tutta Italia. Un po’ per il suo modo di essere, difficilmente sopra le righe in campo contro gli avversari, e un po’ perché è stato la saracinesca che ha regalato grandi risultati alla squadra azzurra. Il Mondiale 2006 è ovviamente la perla più importante

Quella sua carriera lunghissima ha poi fatto credere che mai e poi mai lo si potesse vedere al di fuori del rettangolo di gioco. E alla fine, però, è arrivato il momento di scrivere un’altra storia all’interno del mondo del calcio. Assieme all’esordio di Spalletti ci sarà infatti il suo come capo delegazione della Nazionale. Un ruolo che merita, anche per il semplice fatto di essere il recordman incontrastato di presenze in azzurro (176).

Aveva messo piede a Coverciano la prima volta a 15 anni. Era il 1993, 30 anni fa, e ci era arrivato come quindicenne talentuoso che poi avrebbe fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili. Oggi si prende un ruolo che ha anche un grande valore perché sarà quello con cui raccoglierà l’eredità di Gianluca Vialli.

1 thoughts on “Buffon: nuovo ruolo, si veste ancora d’azzurro

  1. Sandro ha detto:

    Mi è sceso parecchio dopo che in una partita con la juve giurò e spergiurò che il pallone non era entrato nella sua porta, poi smentito clamorosamente dalle immagini.

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