La squadra di Pippo Inzaghi è piena lotta per i play off per la Serie A, ma deve fare i conti con ciò che accadrà al di fuori dal campo

Il prossimo 17 aprile la Reggina dovrà affrontare l’udienza relativa al deferimento per il mancato rispetto delle scadenze del 16 febbraio. Si tratterebbe di stipendi non pagati a calciatori che hanno lasciato la squadra a gennaio più un bimestre di tasse.

Il club non ha problemi economici. L’attuale e nuova proprietà di Felice Saladini ha, però, salvato la squadra di Reggio Calabria, prendendosi in carica un’importante massa debitoria. Ha aderito al Salva Aziende, una procedura di recente introduzione e che consente alle realtà aziendali di ristrutturare il proprio debito con la supervisione dell’autorità giudiziaria. Questo, ovviamente, avviene grazie alle garanzie economiche date da chi subentra. 

Qual è il problema? Da quando si deposita la richiesta presso il Tribunale al momento in cui arriva l’omologa c’è un periodo in cui si cristallizza tutto. Non si può pagare nulla che non siano spese correnti. Gli stipendi dei calciatori in rosa, ad esempio, vengono pagati regolarmente, non tasse e contributi. La Reggina, ad esempio, benché fosse in lotta per la promozione diretta, a gennaio non ha potuto fare un mercato importante  per i motivi descritti.

La Reggina potrà riprendere a pagarli solo dopo che avverrà l’approvazione del piano di ristrutturazione che, di fatto, darà nuova vita e sostenibilità al club. Un passaggio che dovrebbe avvenire entro poche settimane. Tuttavia, questa fase intermedia ha portato la Reggina a bucare le scadenze del 16 febbraio e del 16 marzo.

Questo ha condotto ad un primo deferimento e poi dovrebbe condurre ad un secondo. La Reggina, dunque, rischia dei punti di penalizzazione (addirittura fino a 4) per scadenze non rispettate, nonostante il club avesse manifestato l’intenzione di saldare tutto.Non lo ha potuto fare per le ragioni descritte.

Chiaramente la Reggina, in caso di sanzione, sembra pronta a ricorrere ad ogni grado di giudizio. Anche perché dall’ambito sportivo emergono anche procedure di incoraggiamento a intraprendere strade che possono salvaguardare la continuità aziendale. C’è una corrente di pensiero che sottolinea come siano i regolamenti calcistici a non essersi adeguati alle nuove procedure.

Alcuni sostengono che questo processo altera la regolarità del campionato, ma altri sottolineano come la Reggina potrà e dovrà in realtà pagare tutto entro la fine dell’anno calcistico. Non appena riceverà l’omologa del suo piano di ristrutturazione.

C’è chi, inoltre, mette in evidenza come la Reggina possa fare da battistrada con l’utilizzo di una procedura che in futuro potrebbe salvare tanti club in difficoltà come lo era quello amaranto. Di sicuro la vicenda merita di essere seguita.

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