L’introduzione delle seconde squadre ha portato a delle novità anche regolamentari
Da ormai qualche anno l’Italia ha introdotto le cosiddette squadre B. La hanno la Juventus, l’Atalanta ed anche il Milan. Da qualche giorno si parla dell’ipotesi che Lorenzo Camarda possa essere convocato da Fonseca in prima squadra.
Il grande talento del calcio italiano in questa stagione ha già giocato con la maglia del Milan Futuro. Il classe 2008 ha realizzato i primi due gol da professionista, con una doppietta segnata sul campo del Novara. Ma perché potrebbe giocare in Serie A?
L’errore sta nell’ipotizzare che si tratti di un passaggio analogo a quello che avverrebbe tra due squadre differenti. Non è così.
Perché i passaggi tra prima e seconda squadra sono sempre consentiti, a patto che si tenga fede ai paletti.
iI regolamento dice che i ventisei giocatori della seconda squadra non possono far parte della rosa di Serie A, in cui comunque non si registrano i calciatori Under 22 e Camarda lo è. I calciatori che giocano nella seconda squadra non devono aver disputato più di 50 partite in Serie A e solo quattro possono essere nati prima del 2002.
Questo spiega perché fondamentalmente non ci sono grosse limitazioni nel far giocare un calciatore in prima o in seconda squadra. Anzi forse è più difficile passare dalla Serie A alla C, considerati i limiti, che non viceversa.
Occorre ricordare che le “formazioni B” possono essere promosse o retrocesse dalla C. Possono, però, arrivare al massimo in Serie B, a patto che non trovino nella stessa categoria la prima squadra. Qualora accadesse potrebbero iscriversi nella prima categoria disponibile ad un livello inferiore.