William Ralph “DixieDean è stato uno dei più grandi cannonieri nella storia del calcio inglese. Fiuto del gol inarrivabile, testimoniato dalle cifre: su di lui si è scritto tanto nei decenni scorsi. In questa sede rievochiamo invece gli ultimi difficili anni di vita del campione, che fu grande pure con la maglia della Nazionale addosso.

Dixie Dean è tuttora tra i primissimi bomber britannici, una figura mitica alimentata dalle sue imprese sportive a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Nato a Birkenhead il 22 gennaio 1907, iniziò nel Tranmere Rovers in Third Division. Poi, nel 1925, l’inizio del sensazionale rapporto con l’Everton. In 12 anni con i toffees, cifre mostruose: 433 presenze e 383 reti ufficiali, nonostante numeri guai fisici. Chiude poi nelle categorie inferiori con Notts County e Hurst, più un intermezzo in Irlanda nello Sligo Rovers. In tutto, 488 gare e 425 gol. In Nazionale, 18 marcature in 16 “caps”.

Il botto autentico, tuttora ineguagliabile, lo realizza nella stagione 1927-28: 60 gol in 39 partite. Nel post carriera la sua esistenza non è certo scevra di difficoltà. Gestisce per numerosi anni un pub a Chester e lavora come esperto di scommesse per la compagnia Littlewoods. Nel 1972 inizia la parabola discendente. Trascorre un mese in ospedale a causa di un’influenza, poi nel 1974 perde l’amata moglie Ethel per un infarto. Quattro anni più tardi deve subire l’amputazione della gamba destra, resa necessaria da una trombosi.

Il grande Dixie si chiude sempre più in sé stesso e tra le mura domestiche. Ma per un’occasione speciale, dopo alcuni anni, decide di tornare allo stadio: il suo Everton gioca il derby contro il Liverpool a Goodison Park: è il 1° marzo 1980. Sugli spalti, Dean viene colpito da un attacco cardiaco e muore. Il fantastico Dixie viene omaggiato nientemeno che da un “rivale” cittadino, l’allora allenatore dei Reds Bill Shankly: “Appartiene alla cerchia dei più grandi in assoluto, come Beethoven, Shakespeare e Rembrandt“. A Liverpool è tuttora attivo un albergo denominato The Dixie Dean Hotel.

Fabio Ornano

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