L’esordio di Spalletti è stato un deludente pareggio con la Macedonia del Nord
Lo spauracchio è tornato, per l’ennesima volta. Il pareggio tra Macedonia del Nord e Italia riapre lo scenario negativo, già vissuto più volte negli ultimi anni, in cui la Nazionale azzurra rischia di restare fuori da una grande competizione. Una cosa con cui ci si è già confrontati negli ultimi due mondiali e che adesso, almeno in teoria, potrebbe replicarsi in vista degli Europei. Non partecipare da campioni in carica sarebbe una vera e propria sciagura di dimensioni storiche.
Oggi, però, l’incubo è solo ipotetico. Bisogna conviverci e scacciarlo. C’è solo un metodo: prendersi quei punti che servono per agguantare il secondo posto nel girone. Anzi probabilmente la paura deriva soprattutto dal timore che le catastrofi si ripetano, tenuto conto che gli azzurri sono padroni del loro destino. Ci sono ancora tutte le occasioni necessarie per per centrare la qualificazione direttamente ed in teoria anche provarci attraverso gli spareggi.
Oggi per gli uomini di Spalletti, chiamato da subito ad affrontare partite potenzialmente decisive, quello che conta sarà battere l’Ucraina a Milano. il prossimo 12 settembre.
Ci sono tre punti da recuperare sulla stessa Ucraina, seconda dietro l’Inghilterra (ormai difficile da raggiungere). Dopo il confronto diretto di San Siro mancheranno alla fine del girone quattro partite per gli azzurri e tre per gli avversari. Il 14 ottobre l’Italia affronterà Malta, il 17 si giocherà in Inghilterra. Il 17 novembre, invece, si ospiterà la Macedonia del Nord e poi si andrà a giocare in Ucraina.