Apriamo il baule dei ricordi e peschiamo un’immagine, datata marzo 1973. Quando l’Eintracht Braunschweig, club della Bundesliga tedesca, aggirò i regolamenti e fece la rivoluzione in tema di sponsorizzazioni alle squadre di calcio in Germania. Storia del leone che divenne cervo, e di un amaro alle erbe che inebriò la breve epopea del club.
L’Eintracht Braunschweig, nella stagione 1972-73, milita nella massima divisione tedesca. Il suo momento migliore lo ha vissuto qualche anno prima: titolo nazionale – l’unico – nel 1967 e successiva partecipazione in Coppa dei Campioni, dove tra l’altro incontrò pure la Juventus nei quarti di finale. Ma il denaro serve, preme e bisogna trovare una soluzione. Come fare? Gli sponsor, fino a quel momento, erano consentiti sui cartellini pubblicitari negli stadi. Sulle maglie era consentito solo lo stemma societario. Finché un giorno il presidente dell’Eintracht e il proprietario dell’azienda di liquori Jägermeister trovarono l’idea. Una pazza idea per l’epoca.
La Mast-Jägermeister avrebbe versato 100.000 marchi nelle casse della società, se fosse stato trovato il modo di far apparire l’azienda sulla casacca. Impossibile? No, per Ernst Fricke e Gunter Mast. Fu stabilito il cambio di logo dell’Eintracht, che mandò in pensione lo storico leone rosso per accogliere il cervo Hubertus, simbolo appunto della Jägermeister. All’interno, le iniziali EB per identificare la squadra. L’esperimento, che di fatto rappresentava una “furbata” per aggirare il regolamento dell’epoca, fu attuato contro lo Schalke 04 il 24 marzo 1973. Fu l’inizio dell’apertura agli sponsor nel calcio tedesco, che cambiò per sempre le dinamiche economiche del pallone. L’Eintracht Braunschweig oggi milita tra i cadetti e ha disputato per l’ultima volta la Bundesliga nel 2013-14. E il logo? Il leone rosso ha ripreso il suo posto, dopo aver atteso con pazienza…
Fabio Ornano
