Per l’ennesima volta negli ultimi anni si impone un tecnico esperto e che magari non aveva mai vinto lo scudetto.

Giovane e frizzante. Sono due aggettivi che si possono tranquillamente applicare al Napoli che ha vinto il campionato di Serie A con largo anticipo. Luciano Spalletti, però, si è tolto la soddisfazione di vincere il suo primo titolo a quasi 64 anni e due mesi. Un dato che, nella storia della Serie A, gli vale il titolo di tecnico più “anziano” a conquistare lo scudetto per la prima volta.

L’età spesso è solo un numero e le idee tattiche di Spalletti tutto sembrano meno che anacronistiche. Il successo ottenuto alla grandissima con la società partenopea è sembrato essere il giusto premio per chi spesso si è trovato a lottare per vincere campionati con squadre che non erano le più forti. I titoli sfiorati erano grandi imprese, ma arrivarci vicino non gli aveva mai fatto scrivere il suo nome nell’albo d’oro. Spalletti, tra l’altro, aveva vinto due campionati russi con lo Zenit San Pietroburgo, ma mai ci era riuscito in Italia.

La vittoria del tecnico di Certaldo si inquadra in un trend che sembra essere consolidato dagli ultimi anni di Serie A.

Nella scorsa stagione, ad esempio, sul tetto d’Italia era arrivato Stefano Pioli. Lo ha fatto a quasi 57 anni. Prima ancora era ttoccato ad Antonio Conte con l’Inter e soprattutto a Maurizio Sarri. Quest’ultimo è diventato campione d’Italia per la prima volta nella stagione 2019-2020 con la Juventus a oltre 61 anni.

Tutti sono partiti da lontano, ottenendo vittorie nelle categorie inferiori. Conte compreso che, però, è arrivato prima dei suoi colleghi a conquistare lo scudetto. Sarri, Pioli e Spalletti sono tecnici che, non più giovanissimi, sono comunque riusciti a raccogliere quanto hanno a lungo seminato. L’insegnamento è che avere idee tattiche peculiari, conoscere il calcio e acquisire un buon grado di esperienza può rappresentare un’ottima base per costruire squadre vincenti.

Un’idea forse che spazza via la storiella che alcuni tecnici non possono essere vincenti perché magari la loro storia non li ha mai visti arrivare in fondo.

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