Il tecnico di Certaldo apre il nuovo corso azzurro
Di tempo per acclimatarsi non ne avrà molto. Di certo, però, Luciano Spalletti difficilmente accetterà compromessi nella creazione della sua creatura, da perfezionista quale lui è. Ad agevolarlo ci sarà il fatto che, se non altro, riparte da un atteggiamento tattico che, quantomeno nei posizionamenti, sarà lo stesso utilizzato da Mancini. Ci sarà un po’ del suo straordinario Napoli nell’azzurro nazionale con Meret, Politano e soprattutto Giovanni Di Lorenzo.
Avrà un contratto fino al 2026 e dopo aver riportato il Napoli sul tetto d’Italia, avrà il compito di ridare all’Italia la possibilità di partecipare ai Mondiali. Lo attendono già due partite importanti ai fini della qualificazione agli Europei 2024: il 9 a Skopje con la Macedonia del Nord e il 2 a San Siro con l’Ucraina. Il tempo per ambientarsi sulla panchina azzurra sarà, dunque, poco.
Gli avversari non sono irresistibili, ma l’Italia ha imparato a sue spese che tutti sono da temere. A maggior ragione con un progetto tecnico in partenza e che, soprattutto all’inizio, difficilmente porterà a stravolgimenti rispetto alla strada intrapresa. Spalletti, dall’alto della sua esperienza, avrà ben chiara la necessità di affidarsi al pragmatismo nelle prime partite.
Qualche certezza, seppur messa in discussione dagli ultimi anni, la Nazionale la ha e tornare a valorizzarla può essere il miglior viatico per ottenere subito risultati, attorno a cui costruire una nuova identità.