Per il portiere italiano all’orizzonte c’è la terza stagione a Parigi

Gianluigi Donnarumma è solo un classe ’99. Ma ha già vissuto diverse vite da calciatore. Da potenziale fenomeno a fenomeno, adesso secondo alcuni forse un po’ meno fenomeno di quanto si è detto. La verità è che forse nel calcio manca spesso equilibrio nei giudizi e che, in ogni caso, ci si trova davanti ad un portiere straordinario che, volente o nolente, deve ancora dimostrare qualcosa per raggiungere quel livello altissimo che si ipotizzava potesse essere suo. Dopo Euro 2020, con la vittoria dell’Italia, la strada sembrava in discesa. La realtà dei fatti dice che andando subito dopo al Paris Saint Germain è diventata in realtà una salita, come in salita è stato ad onor del vero è stato anche il suo ingaggio.

Quell’addio al Milan dopo otto anni in cui è cresdciuto come uomo e come calciatore , stimolato dell’ambizione e verosimilmente da un trattamento economico da star, lo ha reso un po’ meno simpatico agli amanti del calcio vecchia maniera. Quelli che magari lo avevano incensato quando aveva fatto vedere il meglio. Da quel momento in avanti si è avuto qualche errore in più, ma anche giudizi decisamente meno teneri rispetto a quelli che si davano ad un calciatore che veniva considerato l’enfant prodige del calcio italiano.

Adesso anche in Francia qualcuno sostiene che non sarebbe il portiere ideale per Luis Enrique, al di là della qualità tra i pali. Pare infatti che per il nuovo tecnico potrebbe non apprezzare la sua sensibilità nei piedi, lontana da quella dei migliori portieri che sanno giocare da registi arretrati. Una ricostruzione che, in realtà, ha ricevuto anche delle smentite. Quello che, invece, resta un dato oggettivo è che la stagione pronta ad iniziare sarà fondamentale per il prosieguo della carriera di Donnarumma. All’alba dei venticinque anni si attende il momento della definitiva consacrazione a livello di club, anchce per smentire qualche voce di troppo.