Adesso i club arabi acquistano anche i cartellini, dopo che per anni li si è visti puntare soprattutto sui parametri zero

L’addio di Milinkovic Savic con destinazione Arabia Saudita, come già detto, apre un’altra epoca. Intanto perché il campionato saudita inizi ad accogliere non più calciatori a fine carriera, ma anche interpreti che sono nel pieno e nel meglio della loro parabola calcistica. L’ex Lazio, tra l’altro, non è l’unico. In attesa di capire come questo sposterà gli equilibri del calcio in futuro, qualora fosse un trend destintao a consolidarsi, c’è anche un altro aspetto da considerare. Dall’Arabia Saudita si sta innescando un’altra dinamica che prima non si vedeva l’acquisto dei cartellini. Milioni di euro che, cioè, non entrano solo nelle tasche dei calciatori, ma anche nelle casse societarie.

Per Milinkovic Savic le cronache parlano di circa quaranta milioni che forse non sono tanti per il valore del centrocampista, ma lo sono certamente per una situazione che lo vedeva a scadenza 2024. Il calciatore della Lazio, tra l’altro, non è neanche il più pagato in questa sessione. L’Al Hilal, circa un mese fa, ha speso la bellezza di 55 milioni per un calciatore che era entrato nell’ultimo anno di contratto. Si tratta di di Ruben Neves, centrocampista portoghese che giocava nel Wolverhampton. Si parla di un calciatore classe 1997 con oltre 40 presenze nella nazionale portoghese. Anche per lui si parla di 25 milioni di euro netti a stagione e di Arabia Saudita preferita alla possibilità di giocare in un top club come il Barcellona.

Si è trattato di una mossa che aveva fatto immaginare che presto sarebbero finiti all’attenzione dei dirigenti del calcio arabo i calciatori della Serie A. Un campionato ormai notoriamente povero rispetto al top europeo come la Premier League . Certo è che con spese così importanti gli incassi potrebbero anche dare respiro e possibilità di investire ai club italiani.

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