Il calciatore della Lazio va in un campionato che non ha certo il fascino dei maggiori tornei a livello mondiale, ma che in futuro potrebbe crescere molto

La partenza di Milinkovic verso l’Arabia Saudita è, in qualche modo, un’operazione di mercato che può segnare un prima e un dopo nel calcio. Si era abituati a calciatori che solo a fine carriera cedevano alle lusinghe di campionati ricchi e stipendi faraonici. Lo facevano perché magari si erano già lasciati il meglio alle spalle, avevano conquistato tutto e probabilmente intendevano capitalizzare il proprio brand in quella che sarebbe diventata una fase calante della propria carriera.

Con Milinkovic, invece, le cose dicono altro. Un calciatore nel pieno della sua carriera (28 anni), decide di lasciare l’Europa e di accogliere l’offerta dell’Al-Hilal. Attorno al suo stipendio si stanno dipingendo tante cifre, tutte però hanno una caratteristica: si parla di decine di milioni di euro da percepire nei prossimi tre anni. C’è chi parla di un ingaggio da venti milioni stagionali, di chi condizioni che potrebbero far lievitare fino a trenta milioni annui. In tutti i casi si tratta di prospettive che renderebbero il calciatore uno dei più pagati al mondo. Condizioni inarrivabili per la stragrande maggioranza dei club in Italia ed anche in Europa. Difficile per chiunque rinunciare a tutti quei soldi, al netto di chi contesta la scelta senza mai essersi trovato nella stessa situazione.

Ne ha beneficiato anche la Lazio che sarebbe riuscita a cedere un calciatore a scadenza 2024 a 40 milioni. Cosa succederà, però, nei prossimi anni? Le offerte faraoniche provenienti da quelle latitudini potranno convincere i massimi campioni mondiali e spostare il baricentro del calcio in una zona dove le potenzialità economiche sono decisamente più rilevanti? Interrogativi che l’operazione Milinkovic-Al Hilal ha già aperto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *