Il talento dei catalani continua a collezionare primati che lasciano intendere possa avere una carriera da predestinato

Non essere ancora maggiorenne e avere già 6 presenze in una nazionale importante come quella spagnola. Basterebbe forse questo per raccontare quanto Lamine Yamal sia un giovane fuori dalla norma, a voler essere molto prudenti nei giudizi. Ma nel bagaglio del calciatore blaugrana le aspettative si moltiplicano e lo fanno perché è lui stesso a mettere insieme una serie di primati che lo consegnano all’esclusivo club dei predestinati.

Nei quarti di finale di Champions League che hanno visto il suo Barcellona battere il Paris Saint Germain a domicilio, è diventato il giocatore più giovane ad aver mai giocato una sfida tra le migliori otto squadre del Vecchio Continente. 16 anni e 272 giorni per lui, non era mai successo.

Il precedente record apparteneva a Rayan Cherki del Lione che nel 2020 aveva giocato una partita dello stesso livello pochi giorni dopo aver compiuto diciassette anni. Da molti l’ascesa di Lamine Yamal viene vista come l’inizio della riscossa della cantera del Barcellona che, pur avendo continuato a produrre calciatori di un certo livello, aveva visto un po’ arenarsi la capacità di fabbricare stelle del calcio internazionale. Una caratteristica che, in genere, si accomuna agli anni d’oro in cui la squadra che dominava il mondo si reggeva su una spina dorsale composta da calciatori come Piqué, Xavi, Busquets, Iniesta e Messi.

Fa anche un certo effetto che il record di Yamal si sia materializzato in una gara in cui in panchina si fronteggiavano Luis Erinque e Xavi. Di certo Yamal proverà ad emulare la carriera di calciatori che hanno fatto la storia di questo sport. Lo farà sfruttando le sue giocate da ala destra che ama accentrarsi per sfruttare la qualità del suo mancino. Caratteristica che ha accomunato grandissimi del calcio.

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