La finale per il terzo posto della Nations League, disputata sabato tra Olanda e Italia, ha visto prevalere Roberto Mancini su Ronald Koeman. Subito la mente torna al 1992…

Una medaglia di bronzo che non equivale certo a uno dei principali tornei internazionali, ovviamente. Ma Roberto Mancini, battendo sabato l’Olanda, ha fatto un piccolo sgarbo al collega Ronald Koeman. Durante la partita di Enschede è bastato poco affinché riaffiorassero i ricordi del 20 maggio 1992. Il giorno più importante e insieme più doloroso nella storia della Sampdoria, che fu battuta a Wembley dal Barcellona nell’ultimo atto della Coppa dei Campioni.

Due delle istantanee più forti di quel giorno, che non sono state sbiadite dal tempo, riguardano proprio i due commissari tecnici attuali di Italia e Olanda. La sassata su punizione di “Rambo” Koeman al 112° minuto, che piegò la resistenza di Pagliuca e distrusse i sogni blucerchiati, rappresenta il momento esatto della fine di un’epoca: la Sampdoria costruita da Mantovani e Boskov, una favola per tifosi ed appassionati, cessò di esistere in quell’istante.

Le lacrime di Roberto Mancini il 20 maggio 1992 a Wembley

E, dall’altra parte, tra lo sconforto dei giocatori blucerchiati si ricordano nitidamente le lacrime disperate di Roberto Mancini. Proprio lui che sognava di alzare il trofeo con la fascia di capitano al braccio. Chissà se sabato a Enschede, il selezionatore azzurro ci ha pensato… Risposta scontata, visto che sulla panchina orange sedeva colui che impersonifica “la” ferita di un’intera carriera.

Fabio Ornano

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