I due si sono conosciuti a Brescia e hanno costruito un rapporto straordinario

Pep Guardiola è sicuramente un allenatore destinato a restare nella storia del calcio. Un percorso che bissa anche quello da grande campione in campo. Una strada in cui ha incrociato anche Carlo Mazzone. Il fatto che l’allenatore spagnolo, dopo una partita di Premier League, si sia presentato in conferenza stampa con una t-shirt che ricordava il tecnico romano, appena scomparso, è stata ancora una volta la dimostrazione che il calcio sa unire personaggi solo apparentemente lontani.

Tra i due è nato un rapporto vero e sincero. Guardiola lo aveva invitato anche per la finale di Champions giocata a Roma del 2009 , perché lui nonostante una vita e tante persone incontrate nei suoi percorsi professionali aveva trovato con Mazzone un rapporto speciale. A Brescia era stato un suo calciatore. Non lo aveva mai dimenticato, anche in questi anni in cui l’allenatore romano aveva smesso di essere in panchina.

Si era congedato da una lunga carriera dove ha dato tanto soprattutto al calcio di provincia, ma dove forse avrebbe potuto avere qualche occasione in più ad alti livelli. Dove magari avrebbe potuto dimostrare un dato che passava in secondo piano: la sua capacità di adattarsi alle diversi alle situazioni e di fare ed insegnare calcio. In un calcio che iniziava a modernizzarsi (e non solo in senso positivo) aveva il torto forse di essere troppo genuino, benché apprezzato da avversarie e media.

Il fatto che abbia lasciato una traccia indelebile che ha resistito al tempo in chi, invece, ha scritto il proprio nome nella leggenda è il sintomo di quanto questo sport racchiuda persone che sappiano riconoscersi e scegliersi nella loro essenza, indipendentemente dalla loro capacità di essere o saper stare in copertina. Mazzone come Guardiola, una diversità solo apparente e un legame contraddistinto da un rapporto personale speciale.

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