A Ibrahimovic si riconosce di essere stato uno dei tasselli più importanti nella squadra che ha vinto il campionato due stagioni fa

Nel Milan che, non senza sorprendere, vinse lo scudetto un paio di anni fa c’era un giocatore diverso dagli altri. Lui era Zlatan Ibrahimovic e gli si attribuisce un ruolo di primaria importanza nel cambiamento di mentalità della squadra: da formazione fatta da giovani bravi e rosa in grado di vincere la Serie A. La sua funzione più che tecnica, considerato che il top della sua sfavillante carriera era già passato da tempo, è stata di compagno, fratello-maggiore e “psicologo” che ha saputo trasmettere ai componenti della squadra di Pioli cosa significa essere vincenti. Chi ha giocato a calcio ad un certo livello giura che saper vincere non sia un’arte che tutti hanno a disposizione e non è un qualcosa che si acquisisce automaticamente, anche se hai qualità tecniche fuori dall’ordinario.

Certo è che se si hanno dei buoni maestri apprendere diventa più semplice. Anche perché non è sfuggito questa fase complessa pre-natalizia del Milan sia arrivata nella stagione in cui si sono divise le strade con uno che di trofei alzati se ne intende, ossia Paolo Maldini.

Oggi il Milan non vive un grande momento. Ibra è tornato, ma stavolta non gioca più. Fa il senior advisor. Una definizione che raramente si trova nel calcio. Semplificando lo si può definire dirigente, qualcuno che senza essere in campo dovrà spiegare alla squadra come si esce da fasi negative e si acquisisce forza per costruire traguardi che sembrano impensabili. Che sapesse farlo quando ancora faceva parte della squadra ci sono pochi dubbi, adesso dovrà dimostrare di poterlo fare anche con l’abito di chi adesso è “dietro la scrivania”.

La leggenda dice che la favola del Milan di Pioli sia nata dopo una rovinosa caduta a Bergamo. Da quel momento in avanti è iniziato un percorso che in un anno e mezzo ha portato la squadra a vincere il campionato. C’era Ibra e a Zlatan si chiede anche stavolta di aiutare la squadra a venire fuori da ciò che gli sta capitando. In questi anni si è fatta tanta ironia sui superpoteri di uno dei giocatori più forti degli ultimi trent’anni e sembra essere arrivato il momento in cui dovrà metterli a frutto.

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