Sarà una stagione in cui si giocherà con un calendario fitto

La stagione 2022-2023, come è noto, è stata caratterizzata da una lunga pausa invernale. Un vero e proprio blocco durato a lungo per far disputare i Mondiali in Qaatar. Si è trattato di un’anomalia dettata dalle contingenze e che difficilmente sarà replicata nelle medesime forme nei prossimi anni. La testimonianza di ciò arriva direttamente dal calendario 2023-2024. Sarà una stagione compressa, considerato che come tutti gli anni pari occorrerà lasciare il margine affinché si giochino i campionati Europei. Le uniche soste saranno quelle in concomitanza con gli impegni delle squadre nazionali e si avrà un’alta densità di impegni anche nel periodo festivo. Si andrà in campo nell’antivigilia di Natale, il 30 dicembre ed anche nel giorno della Befana.

All’orizzonte, dunque, c’è una stagione dagli impegni particolarmente ravvicinati. Questo, per molti versi, potrebbe rappresentare un vantaggio per quelle squadre che possono godere di una rosa con un ampio numero di giocatori che possono essere considerati titolari. Una qualcosa che forse potrebbe essersi sentito meno nell’ultima stagione, dove la lo stop invernale ha dato modo di facilitare la vita a quelle rose che magari avevano una minore scelta nella lunghezza della panchina, trovando però nuova linfa nei migliori giocatori attraverso quelle settimane in cui si è aspettata la ripresa del campionato. Calciatori convocati per la rassegna esclusi, ovviamente.

C’è chi, ad esempio, per spiegarsi lo strapotere del Napoli nella stagione 2022-2023 ha messo in rilievo il fatto che sulla panchina ci fosse un allenatore che conoscesse le dinamiche dei campionati con lunga pausa e. Il riferimento è a Luciano Spalletti che, in passato, aveva vissuto stagioni con queste dinamiche durante la sua esperienza in Russia. La sensazione è che questo aspetto non possa certo essere considerato un fattore determinante per spiegare la superiorità mostrata dal suo Napoli, a tratti meraviglioso.