Non c’è un bel clima dalle parti della Parigi calcistica

Non c’è un bel clima dalle parti della Parigi calcistica

Ad altre latitudini si parlerebbe di scudetto vicino. Della necessità di serrare le fila per superare un momento difficile e portare a casa un grande risultato. A Parigi, invece, si teme persino una Caporetto. Mancano cinque turni alla fine del campionato e il Paris Saint Germain, nonostante stia segnando il passo, ha cinque punti di vantaggio sul Marsiglia e sei sul Lens. Distanze importanti, ma non sufficienti per ritenere certo quello che nella capitale francese è il minimo sindacale: vincere la Ligue 1.

Tuttavia, l’aspetto sportivo sembra quasi marginale rispetto a tutte le vicende che ruotano attorno al club della capitale transalpina. A partire dalla questione Leo Messi. Il fuoriclasse francese avrebbe saltato un allenamento senza permesso per adempiere ai suoi obblighi di testimonial dell’Arabia Saudita. Un fatto non accettabile in tempi ordinari e in una squadra normale, men che meno in chi si trova in crisi di risultati e per l’ennesimo anno è finito lontano dal vincere la Champions.

Se poi al centro della vicenda è uno dei simboli del calcio mondiale, con un contratto da 40 milioni a stagione, la portata della vicenda cresce a dismisura. Accade così che anche lui possa subire i fischi del suo pubblico, perché di colpo ci si accorge che non è certo uno specialista della fase difensiva e della corsa in fase di non possesso.

La tifoseria organizzata ha addirittura raggiunto il centro sportivo del Paris Saint Germain, pretendo risposte ad una situazione dove da fuori è difficile vederci chiaro. Il club avrebbe già preso dei provvedimenti, aumentando il livello di sicurezza nelle proprie sedi e nei pressi delle abitazioni dei calciatori. A partire da uno spogliatoio dove si dice l’assenza di Messi non sarebbe andata giù come acqua fresca. Dopo la sconfitta casalinga contro il Lorient (1-3), il prossimo appuntamento è il match in casa del Troyes.

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