L’approdo dell’ex commissario tecnico della Nazionale fece rumore

Sono passati cinque mesi da quando Roberto Mancini si è dimesso da allenatore dell’Italia. Poi il passaggio al timone dell’Arabia Saudita, per un approdo che ha fatto rumore soprattutto per le cifre faraoniche di cui si è parlato per quel che riguarda il contratto offerto all’allenatore italiano. L’obiettivo dichiarato è stato quello di vincere la Coppa d’Asia e ovviamente di far crescere un movimento che sembra avere tante risorse.

Nelle prime quattro partite dal suo insediamento Mancini ne ha perse tre. L’esordio ha visto l’Arabia Saudita perdere con il Costa Rica (2-1). Era l’8 settembre e quttro giorni dopo è arrivato un altro ko: 1-0 con la Corea del Sud. Il 13 ottobre è arrivato il primo risultato positivo, sempre in amichevole: 2-2 con la Nigeria. Cinque giorni dopo, invece, è stato il Mali ad infliggere un 3-1 all‘Arabia Saudita.

L’Arabia Saudita ha invece cambiato marcia nelle qualificazioni per i Mondiali. Il 16 novembre, infatti, è arrivato un 4-0 ai danni del Pakistan, a cui è seguito uno 0-2 in trasferta con la Giordania.

Al debutto in Coppa d’Asia, invece, è arrivata una vittoria al 96′ con l’Oman. Adesso l’obiettivo è superare la fase a gironi, attraverso i prossimi due impegni: il 21 gennaio l’Arabia Saudita di Mancini affronterà il Kirghizistan e il 25 gennaio la Thailandia.

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