Tra tanti numeri straordinari ne spunta uno che segnala qualche difficoltà

Quando un giocatore raggiunge un livello in cui lo si considera un top internazionale, le prospettive cambiano. Ogni partita senza gol diventa anormale, benché non fare gol in una gara sia qualsi la normalità per un qualsiasi giocatore. Anche se gioca da attaccante. Ogni piccolo errore o sbavatura diventa un modo per mettere in discussione la grandezza di un interprete.

Non si arriva ancora a questo punto, ma l’errore dal dischetto di Lautaro Martinez contro il Bologna porta a porre l’accento su quella che non sembra essere la caratteristica migliore dell’argentino: calciare i rigori. I numeri lo raccontano in maniera inequivocabile: sette errori su venti tentativi.

Difficilmente Lautaro Martinez si ferma a sette reti dopo venti partite o segna solo sette volte su venti occasioni che ha a disposizione. Segno che forse il feeling con i calci di rigore non è ancora al livello di altri fondamentali, benché la storia sia pieno di grandi attaccanti con numeri straordinari che diventavano irriconoscibili nel rapporto con la porta quando si presentavano dal dischetto.

Chi non è giovanissimo, ad esempio, ricorderà facilmente di un altro argentino, Gabriel Omar Batistuta, che ad un certo punto rinunciò a calciare i rigori. Eppure tutti conoscono la bontà del suo destro e la sua capacità stratosferica di trascinare le sue squadre a suon di gol.

E fa più notizia il fatto che Lautaro Martinez abbia sbagliato un rigore in una gara che è valsa l’eliminazione dell’Inter della Coppa Italia.

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