Le gare d’andata del primo turno ad eliminazione diretta ha dato esiti che erano tutt’altro che scontati

D’accordo: i conti si fanno dopo il ritorno, ma anche le tappe intermedie devono essere prese in considerazione. Ebbene dopo tutte le gare d’andata degli ottavi di finale c’è una notizia: tutte le squadre italiane sono risultate imbattute. I più scettici sottolineeranno come tutti i match siano stati giocati in casa e che all’orizzonte ci sono sfide in trasferta dove i favori del pronostico sono per gli altri, ma vale la pena dire che il vento del cambiamento si sente.

La Lazio ha battuto il Bayern Monaco in casa. Un 1-0 in cui una squadra non da primissima fascia, classifica alla mano s’intende, del campionato italiano batte la big assoluta del calcio tedesco. Il Napoli con il gol di Oshimen ha fermato il Barcellona. Ora al ritorno entrambe se la possono giocare provando a resistere all’Allianz Arena e in terra catalana.

Ce la faranno? Vale la pena crederci, perché probabilmente da qualche anno quel gap che c’era tra la Serie A e le big europee si sta leggermente assottigliando. La sensazione è che non sia tanto una questione di un progresso tricolore, quanto di livellamento generale.

Diverso è invece il discorso dell’Inter, che in realtà ha fatto da apripista al miglioramento dei risultati italiani nella massima competizione continentale. I nerazzurri che lo scorso anno si sono fermati ad un passo dal titolo, sono ormai squadra di primo livello europeo e la vittoria contro l’Atletico Madrid era quasi preventivabile. Chiaro è che serve completare l’opera per legittimare la propria nuova dimensione raggiunta grazie al lavoro di Simone Inzaghi.

Di certo, dopo l’andata degli ottavi, c’è un po’ più di ottimismo, benché sia noto a tutti quanto il calcio italiano debba crescere come prodotto se vuole che la sua prospettiva futura lo porti ad avvicinarsi agli splendori di un tempo e a duellare ad armi economiche pari con altre realtà in questo momento apparentemente inarrivabili.

D’accordo: i conti si fanno dopo il ritorno, ma anche le tappe intermedie devono essere prese in considerazione. Ebbene dopo tutte le gare d’andata degli ottavi di finale c’è una notizia: tutte le squadre italiane sono risultate imbattute. I più scettici sottolineeranno come tutti i match siano stati giocati in casa e che all’orizzonte ci sono sfide in trasferta dove i favori del pronostico sono per gli altri, ma vale la pena dire che il vento del cambiamento si sente.

La Lazio ha battuto il Bayern Monaco in casa. Un 1-0 in cui una squadra non da primissima fascia, classifica alla mano s’intende, del campionato italiano batte la big assoluta del calcio tedesco. Il Napoli con il gol di Oshimen ha fermato il Barcellona. Ora al ritorno entrambe se la possono giocare provando a resistere all’Allianz Arena e in terra catalana.

Ce la faranno? Vale la pena crederci, perché probabilmente da qualche anno quel gap che c’era tra la Serie A e le big europee si sta leggermente assottigliando. La sensazione è che non sia tanto una questione di un progresso tricolore, quanto di livellamento generale.

Diverso è invece il discorso dell’Inter, che in realtà ha fatto da apripista al miglioramento dei risultati italiani nella massima competizione continentale. I nerazzurri che lo scorso anno si sono fermati ad un passo dal titolo, sono ormai squadra di primo livello europeo e la vittoria contro l’Atletico Madrid era quasi preventivabile. Chiaro è che serve completare l’opera per legittimare la propria nuova dimensione raggiunta grazie al lavoro di Simone Inzaghi.

Di certo, dopo l’andata degli ottavi, c’è un po’ più di ottimismo, benché sia noto a tutti quanto il calcio italiano debba crescere come prodotto se vuole che la sua prospettiva futura lo porti ad avvicinarsi agli splendori di un tempo e a duellare ad armi economiche pari con altre realtà in questo momento apparentemente inarrivabili.

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