La squadra amaranto ha avuto l’ok al piano di ristrutturazione del debito

Si parla molto del caso Reggina. Non per tutti, però, è facile individuare a cosa si fa riferimento. Serve un piccolo passo indietro per avere un migliore quadro della situazione. Il club amaranto, un anno fa, è stato rilevato dall’imprenditore Felice Saladini. Un salvataggio vero e proprio che ha consentito l’iscrizione della squadra. Il bilancio al 31 dicembre 2022, però, faceva segnare un debito da 23 milioni.

Già qualche giorno prima di fine anno il club aveva scelto di beneficiare del decreto Salva Aziende e del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. L’obiettivo di queste leggi statali aiutare le aziende in crisi a evitare il fallimento. Il club amaranto è stata la prima società ad usarlo nel calcio.

Da fine dicembre a giugno la Reggina ha potuto sostenere solo le spese correnti per effetto della procedura in atto. Ok quindi agli stipendi dei calciatori, ma non ad esempio alle tasse. Questo le è costato 5 punti di penalizzazione per inadempienze legate alla procedura in atto. Questo perché non c’era allineamento tra norme statali e calcistiche.

La Reggina ha così presentato un piano di rientro al Tribunale Fallimentare. Una ristrutturazione del debito che deve avere una caratteristica più importante delle altre: consentire la continuità aziendale, ma soprattutto garantire ai creditori non meno di quanto potrebbero avere in caso di fallimento del debitore.

La Reggina, dando garanzie importanti da parte della nuova proprietà, è riuscita ad avere la maggior parte del debito ristrutturato. L’ok è arrivato lo scorso 12 giugno. La parte più significativa è quella relativa alle pendenze con l’Erario. Il club, in ragione del piano, ha avuto uno stralcio del 95% e dovrà pagare 800.000 circa a fronte di un debito iniziale di 15 milioni.

La Reggina ha, dunque, seguito una legge dello Stato e seguito un percorso che non era vietato dalle norme calcistiche. Al di là dei mugugni per una procedura che non è piaciuta nel mondo del calcio, il club può adesso puntare all’iscrizione con una situazione economica decisamente più serena.

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