Il calciatore è arrivato in Premier League dopo essersi imposto in Serie A.

Destiny Udogie gioca nel Tottenham ed è lui l’uomo nuovo che Luciano Spalletti ha convocato in Nazionale. Uno che al suo primo anno di Premier League sta trovando un certo spazio. Sette presenze da titolare e due assist per lui che gioca come terzino sinistro, un ruolo dove storicamente gli interpreti non fioccano a nessuna latitudine.

Il nuovo commissario tecnico è pronto a farlo esordire. Nato nel 2002 a Verona, è cresciuto a Nogara. Nel club scaligero ha fatto il settore giovanile, prima di imporsi in Serie A poco più lontano: ad Udine. Il club londinese lo aveva già acquistato la passata stagione, ma lo aveva lasciato per un anno in prestito in Friuli. Nel complesso la sua avventura in bianconero parla di 68 presenze e 8 reti realizzate in Serie A.

Può diventare un giocatore di livello internazionale. Molti dipenderà dalla sua capacità di crescere in un campionato dove per starci è necessario omologarsi ad un livello che non si trova a nessun altra latitudine.

Si racconta spesso del fatto che i calciatori più forti giocano nel massimo campionato inglese. Quando, però, ad emigrare è un italiano si storce un po’ il muso. Forse perché c’è ancora un retaggio di un calcio meno dinamico sul fronte degli scambi di calciatori tra un paese e l’altro e soprattutto perché un tempo i migliori restavano in Italia. Ormai tutti sanno che la Serie A non è al top e probabilmente quando c’è da seguire la parabola di un calciatore il suo destino migliore è esattamente quello che lo vede emigrare verso il torneo più ricco del mondo e possibilmente lì imporsi.

Molti in questi anni sono andati in Inghilterra, ma hanno finito per fare il percorso inverso. Un po’ perché non si sono ambientati, un po’ perché il livello ed il ritmo sono più alti. Udogie ha tutto per poterci stare a lungo e da protagonista.

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